Banche svizzere e mercato italiano: tra opportunità ed evoluzione operativa
23 Ottobre 2025 – Le nuove direttive europee obbligano le banche extra Ue ad aprire una filiale per operare nel nostro Paese. Geroldi di Objectway ci ha spiegato le principali implicazioni per l’attività di questi istituti.
Per anni il rapporto tra banche svizzere e clientela italiana è stato caratterizzato da un paradosso: da un lato un’elevata domanda di servizi bancari e di investimento da parte di clienti sofisticati, dall’altro i limiti regolamentari che obbligavano a varcare fisicamente il confine o a mantenere conti in Svizzera. Questo scenario sta cambiando.
Con l’entrata in vigore della direttiva europea CRD VI prevista dal 10 gennaio 2027 le banche di Paesi extra-Ue, Svizzera inclusa, potranno operare in Italia solo attraverso l’apertura di una succursale bancaria. Per capire le principali implicazioni di questa direttiva abbiamo incontrato Gianbattista Geroldi, Ceo Italia di Objectway, una delle principali società specializzate nella consulenza tecnologica a banche e società di wealth management.
Cosa cambierà per le banche extra Ue che decidono di operare in Italia?
L’evoluzione normativa pone gli operatori davanti a un bivio. Oggi le succursali di banche estere rappresentano circa il 6% degli attivi del sistema bancario italiano ma sono destinate a rafforzarsi con il potenziale ingresso degli operatori svizzeri nel panorama nazionale. Aprire una branch bancaria in Italia significa poter proporre un’offerta completa, dalla gestione dei patrimoni ai servizi bancari tradizionali, con lo stesso livello di prossimità degli istituti domestici. Una presenza stabile facilita la retention della clientela e consente di competere su un mercato ad alto potenziale, dove i clienti si aspettano servizi sempre più integrati e personalizzati. I player elvetici si stanno già muovendo, valutando, qualora siano già presenti come Sim, come evolvere verso una struttura banca, al fine di recepire la nuova regolamentazione e rispondere in modo più efficace alle necessità della clientela.
Nel concreto, quali sono le principali implicazioni per le banche extra Ue che decidono di aprire una filiale in Italia?
La sfida non si limita al solo perimetro dei servizi offerti. Implica un ripensamento dei modelli operativi per conciliare due logiche apparentemente opposte: da un lato la centralizzazione dei sistemi core, per massimizzare efficienza ed economie di scala e dall’altro la localizzazione di processi, dati e reporting, per rispettare le normative italiane in materia di fiscalità, compliance e trasparenza verso la clientela. Non basta quindi replicare in Italia il modello della casa madre: serve uno strato di localizzazione che traduca i flussi globali in processi conformi al quadro normativo nazionale. È qui che entrano in gioco infrastrutture tecnologiche scalabili e soluzioni di governance che permettano di mantenere il controllo operativo senza duplicazioni e inefficienze.
Come possono adeguarsi alle regole italiane ed europee senza commettere errori?
Non tutti gli operatori hanno piena consapevolezza delle implicazioni di questo passaggio: dalla tipologia di segnalazioni regolamentari da produrre, ai calcoli fiscali da applicare, fino agli obblighi informativi da rispettare. Pertanto può rivelarsi ottimale affidarsi a un partner che unisca solidità tecnologica e competenze di dominio, capace di guidare la trasformazione integrando piattaforme robuste con un approfondito know-how normativo e fiscale.
Ma quali sono i principali aspetti da tenere in considerazione?
La vera partita si gioca nel back-office. E’ qui che si misura la capacità di garantire un’adeguata gestione dei flussi transazionali, l’applicazione corretta delle regole fiscali, la puntualità nelle segnalazioni regolamentari e la trasparenza verso la clientela. Per questo motivo serve un’infrastruttura glocal che coniuga globalizzazione e localizzazione lungo l’intero ciclo operativo. Solo un back-office concepito come piattaforma modulare e integrata diventa un vero fattore competitivo, favorendo crescita sostenibile e resilienza del business. Affidarsi a un partner strategico con competenze tecnologiche e regolamentari è la strada per ridurre complessità, trasformarla in vantaggio competitivo e conquistare maggiore market share nel mercato italiano.
La vera partita si gioca nel back-office. E’ qui che si misura la capacità di garantire un’adeguata gestione dei flussi transazionali, l’applicazione corretta delle regole fiscali, la puntualità nelle segnalazioni regolamentari e la trasparenza verso la clientela. Per questo motivo serve un’infrastruttura glocal che coniuga globalizzazione e localizzazione lungo l’intero ciclo operativo.